GLI ARTISTI
 LE MOSTRE
 

LE STANZE DELL'ARTE


ROSSO OPERA

IMMA BATTISTA

ROSSO OPERA è il progetto espositivo con il quale l'autrice Imma Battista si accosta per la prima volta all'arte figurativa attraverso la realizzazione di opere eseguite su tela e composte con tecnica mista. Il progetto di natura esplicitamente narrativa tenta di trasferire attraverso l'uso evocativo del simbolo, il profilo sociale ed emotivo delle donne protagoniste dell'Opera Lirica, tema che l'artista musicista e didatta estrae dalla sua formazione e primaria attività.

Nel titolo Rosso Opera, due contenuti si accostano semanticamente. Il colore rosso è il polarizzatore dei sentimenti forti, estremi, vitali e contrastanti. Traduce e traghetta in favore di una fruizione collettiva tutte le passioni che risiedono nell'uomo fin dalla cultura arcaica. L'identificazione dei significati del Rosso con L'Opera Lirica, recentemente divenuta patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO, è il frutto di una indagine semasiologica che l'artista esegue all'interno del vasto repertorio operistico, nel quale il colore rosso è una dominante fisica, ideologica, emotiva e psichica.

L'occasione per la realizzazione della mostra nasce dalla condivisione amicale dell'idea progettuale con l'artista Olga Marciano.



Alétheia - SVELARE CIO' CHE E' NASCOSTO 
LA VIA DELLA VERITA'

CiGno - CINZIA BISOGNO

Per il filosofo Parmenide basata sulla ragione, sulla razionalità, che ci porta alla conoscenza dell'Essere vero.
Attraverso questa rappresentazione c'è la necessità di mettere in luce un bisogno primordiale dell'uomo: la ricerca della verità di ogni individuo che cerca certezze, che brama quel desiderio della conoscenza rivelatrice di pace e purezza, partendo dall'immanenza della natura attraverso i suoi 4 elementi, e la loro forza di aggregazione e disgregazione, attrazione e opposizione, in continuo divenire.
Un umano che, finanche etimologicamente, nasce da "humus", terra, ovvero dal fango come ogni divinità lo ha delineato, e che dalla certezza del mondo finito ambisce all'incerto di quell'infinito che è simbolo di spiritualità, sacralità, mistero, passione.
Così ai 4 elementi vengono assegnate qualità sia fisiche che simboliche.
L'aria elemento gassoso, come metafora del dinamismo, del respiro del mondo.
L'acqua elemento liquidò è la metafora della coesione, ma anche sorgente primordiale della vita.
La terra elemento solido è la metafora della saldezza, il punto dove si mettono le radici.
Il fuoco elemento ardente e consumatore è la metafora dell'energia che purifica e riscalda.
Tutti gli elementi appartengono allo spazio, che rappresenta la dimensione cosmica, eterica, in cui essi vibrano, accadono.
L'essere umano si muove anch'esso nello spazio degli stessi, e inevitabilmente gli è assoggettato.
Aletheia è il mio viaggio artistico, un percorso di strade immaginarie che evocano emozioni, permeato di desideri primordiali che si intrecciano nell'anima che, tra mille domande irrisolte, rende la vita un affascinante viaggio di meravigliosi misteri da voler svelare, attraverso l'elaborazione e la rappresentazione della realtà fisica esterna e il contatto della realtà spirituale interna.
CiGno - Cinzia Bisogno



IO con IA: INSIEME SULLA NAVE DEI FOLLI ...

LAURA BRUNO

Partendo da un'opera con il pennino - il cui il tratto semplice di nero su bianco ricorda il graffito preistorico o l'incisione delle prime creazioni umane artistiche e comunicative - ho voluto provare a contaminare il disegno con quanto mi offre la tecnologia informatica intelligente, per navigare in pieno oceano nel caos creativo. Arte in greco si dice Tèchne … e qui la mia arte e la tecnologia IA si coniugano insieme e si fondono nel percorso pioneristico che ci condurrà lontano. 
Sono sempre IO a scegliere un colore o una linea iniziali, ma dopo un poco mi accorgo che l'interazione con IA mi coinvolge e mi lascio guidare tra onde di colore e vibrazioni travolgenti. 
La nave dei FOLLI nel passato allontanava dal contesto umano e sociale chi aveva un pensiero divergente, così IO mi isolo nella navigazione di una creatività che si amplifica con l'IA. Fino a sorprendermi nel risultato dell'opera MIA, terreno junghiano in cui ciascuno può riconoscersi in un inconscio artistico collettivo



TERRA

CONCETTA CARLEO

La scelta del titolo della mostra non è casuale: la parola in sé racchiude un 'immensità di altri concetti. Terra è la nostra casa, sono gli animali che ci vivono, terra è l'acqua, terra è la natura che ogni giorno si mostra e ci regala colori meravigliosi. L'Arte è il mezzo che consente all'artista la possibilità di esprimere questa bellezza.



IDENTITA' s.f.
PERCEZIONI VISIVE DEL COSMO FEMMINILE

LELLO D'ANNA

"Identità s.f." esplora le molteplici sfaccettature del mondo femminile attraverso le diverse fasi della vita. Questo viaggio visivo offre uno sguardo personale dell'artista e su ciò che significa essere donna, mettendo in luce i momenti della maturazione e della scoperta di sé.
Dalla ricerca iniziale dell'identità, alla sua formazione influenzata dalle esperienze e dalle relazioni, ogni immagine racconta una storia di crescita e determinazione. Il progetto esplora anche le parti nascoste e quelle rivelate, mostrando la dualità tra il visibile e l'invisibile, tra il pubblico e il privato.
La lotta interna tra diverse parti di sé rappresenta il conflitto e la ricerca di equilibrio. Con il tempo, la donna raggiunge una maggiore consapevolezza, celebrando l'autenticità e la serenità. Infine, l'identità è vista come un dono prezioso nella fase anziana della vita, catturando la saggezza e la bellezza dell'età avanzata. 



AMAZZONI TRA PASSATO E PRESENTE

FILOMENA DARAIO

Il progetto pittorico coniuga il recupero delle radici e l'impegno sociale al femminile, mettendo in relazione le donne che lottano per il quotidiano nella Lucania degli anni '50 con le eroine internazionali di oggi, donne impegnate per la salvaguardia dei diritti civili, degli ecosistemi naturali e della vita sulla terra in generale. 
Le opere, a partire dalla riproposizione della struttura compositiva dei ritratti ambientali scattati in Basilicata dal fotografo Franco Pinna durante gli anni di collaborazione con l'etnologo Ernesto De Martino, si proiettano nel nostro tempo dando alle protagoniste il volto di coloro che, con le azioni straordinarie, lottano per il progresso della donna e la conservazione dell'ambiente.
E così, le donne piene di sofferenza e dignità degli scatti di Pinna assumono le sembianze di Salomè Aranda, leader nativa del popolo Kichwa nell'Amazzonia ecuadoriana, che lotta per la difesa della più grande foresta pluviale del mondo e dei diritti umani in generale; di Nice Nailantei Lang'ete che, in fuga a soli 9 anni dal suo villaggio in Kenia, si batte contro l'infibulazione, ancora oggi come ambasciatrice mondiale di Amref; di Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione delle donne in Pakistan; di Greta Thunberg attivista svedese, tuttora il simbolo mondiale dell'ambientalismo giovanile.
Un omaggio alla terra natia, a Franco Pinna e un tributo alle donne guerriere che lottano per le difficoltà del quotidiano, per le piccole e grandi sopraffazioni, come per i grandi ideali.



INCLUSIONE

ROXANA ESPOSITO

Il progetto espositivo di Roxana Esposito, artista argentina di origini italiane, prevede l'installazione di sculture in cerámica, che raccontano il suo percorso in Italia, a partire dal momento in cui ha vinto il 1°Premio Scultura nella Biennale di Salerno nel 2016: da allora la sua vita è cambiata ed include due linee parallele, due parole e due realtà: ARGENTINA - ITALIA. 
Inclusione parla di una bambina "interna" che per la sua passione artistica ritorna nel paese d'origine dei suoi antenati, scoprendo le sue radici, le tradizioni e la sua famiglia. Una ricerca personale e spirituale, che rappresenta un cammino d'arte, d'amore e di famiglia. Un processo di individuazione (JUNG) e di autoconoscenza, che si modella con l'argilla per riuscire a materializzarsi. 
Molte opere, mostre, persone e luoghi sono parte di questo mondo fatto di ceramica.
INCLUSIONE si esprime con sculture che assomigliano alle bambole della sua infanzia, valigie di suo padre e della nonna, che hanno viaggiato tra l´Argentina e l'Italia, fotografie e disegni della sua famiglia di Nola (Na).
I personaggi della famiglia e tutte le donne ed i rituali femminili che l'hanno aiutata a crescere; l'amica, l'amante, la sposa, la donna forte che attraversa l'Oceano e quella che piange o si frammenta in pezzi per poter evolversi. 
INCLUSIONE in definitiva rappresenta un viaggio transpersonale tra le due linee, attraverso l'arte.



TUTTI SULLA STESSA BARCA

CINZIA GAUDIANO

L'inclusione indica lo stato di appartenenza a qualcosa, a un gruppo di persone o all'intera società, sentendosi accolti e avvolti e godendo pienamente di tutti i diritti e le opportunità che tale appartenenza comporta; ha l'obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione all'interno di una società, ma sempre nel rispetto della diversità; ed elimina ogni forma di "esclusione" dalla società per motivi di razza, sesso, cultura, religione e disabilità.
Pertanto, nella Personale d'arte sono presenti opere ceramiche che spaziano dalle problematiche relative alla migrazione, come "Marenostrum" e "Tutti sulla stessa barca" alla condizione della donna qui e altrove: "Volto (s)velato" e "Nuda e cruda sulla Terra"; fino alla solitudine dei giovani: "Solo e pensoso" ed all'obiettivo di ripararsi tutti: "All'ombra dello stesso campanile".



TERRA

LELLO GAUDIOSI

Opere pittoriche paesaggistiche in omaggio al Pianeta. 
Tra i boschi del Sele e i querceti fitti degli Alburni …canta Virgilio evocando luoghi ed anche l'entità
soprannaturale che quei luoghi abita. Genius loci dicevano i Latini, ed in quella espressione è racchiusa la potente forza che rende i luoghi unici; ma l'identità di un luogo è sempre intimamente ed indissolubilmente legata alla sua interazione con l'uomo. 
Eppure, nelle tele di Lello Gaudiosi, che oggi possiamo ammirare come anime della sua "prodigiosa terra", la stessa cantata da Virgilio, l'uomo non c'è. C'è solo una tela che raffigura una donna, ormai avanti negli anni, che con i luoghi dialoga, e diventa un tutt'uno con essi allo spirare dello zefiro quando le foglie si disperdono nell'aria. Ho conosciuto quella donna, e il suo candore. La natura si disvela ai cuori puri, a coloro che, con la bocca rivolta a zefiro bevono i sospiri dell'aria, e guardano a fiori, cascate e virgulti con l'innocenza del continuo incanto. Solo allora il genius loci si rivela, con il riverbero niveo della lana. E disvela all'uomo la bellezza. E così accade alla donna del quadro. 
Lello non si è mai raffigurato nelle sue tele, perché è lui stesso colore, e luce, ed ombra. E' fiori di pesco, è sguardo tenero di lontra, è volo di uccelli. Ma, soprattutto, Lello è Silar Silarus, che nasce ingabbiato nelle sue sorgenti della Sanità, dona parte di sé all'arida Puglia, si incanala pigro e lento fino a costeggiare la Rocca di Quaglietta e giungere ai bagni di Contursi, dove trova l'abbraccio del Tanagro. Lello è la voce del Sele, quella voce captata da Strabone e da Plinio il Vecchio e da Silio Italico. Voce potente ma anche voce di silenzio. 
Voce di bambino, perché – come lui stesso racconta – e' il profumo antico di zolfo e di mentastro che respiravo da bambino e l'odore agrodolce delle trote donatemi da un pescatore, e il canto delle lavandaie e lo scrosciare delle limpide acque, che cerca di trasferire sulle sue tele. 
Hanno definito Lello in molti modi: Artista Guerriero, Artista Militante, Ambientalista. Definizioni veritiere perché ricordano quanto abbia saputo coniugare la sua Arte e l'impegno civile verso la sua "prodigiosa terra"; con tante battaglie, lotte d'amore, per preservare la bellezza della nostra valle. Credo, però, che la definizione più appropriata sia quella di Artista Bambino. Picasso diceva di sé "A dodici anni dipingevo come Raffaello però ci ho messo tutta la vita per imparare a dipingere come un bambino". Lello, invece, ha sempre saputo dipingere come un bambino. Perché solo i bambini captano la sacralità del bello, il genius loci che abita i nostri luoghi, che sono anche luoghi dell'anima.

Il messaggio che Lello lancia da queste intense tele è proprio questo "Imparate a vedere il mondo con gli occhi dei bambini e sarete finalmente parte della "prodigiosa terra" e non meri spettatori immoti. E così la salverete." Proprio come la donna del quadro, anima bella, che raccoglie cicoria e guarda i luoghi con la magia del continuo incanto. (Maria Luisa Albano)



 IL‎ PESO‎ DELL'ANIMA‎ ‎

CRISTINA IOTTI

Si‎ dice‎ che‎ al‎ momento‎ della‎ morte,‎ il‎ corpo‎ umano‎ perda‎ 21‎ grammi‎ e‎ che‎ questo‎ sia‎ il‎ peso‎ della‎ sua‎ anima.‎ Può‎ un'immagine‎ creata‎ con‎ l'intelligenza‎ artificiale‎ avere‎ un'anima?‎ Razionalmente‎ si direbbe‎ "certo‎ che‎ no"… poi‎ dopo aver creato‎ i volti‎ esposti nella Personale, l'Artista è rimasta‎ ‎ colpita‎ dagli‎ sguardi,‎ che‎ han‎no smosso‎ in lei‎ un'emozione‎ particolare e‎ inspiegabile.‎ Ha seguito‎ il‎ suo‎ istinto‎ romantico‎ ed‎ irrazionale‎ e‎ ha‎ voluto‎ dare‎ a‎ questi‎ volti‎ una‎ possibilitá‎ di‎ "nuova‎ vita",‎ anche‎ se‎ in‎ realta'‎ non‎ sono‎ mai‎ esistiti ...‎ Come‎ se‎ da‎ un'epoca‎ passata,‎ chissá‎ da‎ quale‎ dimensione,‎ avessero‎ ritrovato‎ il‎ modo‎ di‎ ritornare.
Il foglio con l'immagine‎ pesa‎ proprio‎ 21‎ grammi. Da‎lle immagini‎ create con l'intelligenza artificiale‎ ha‎ poi‎ realizzato‎ dei‎ cianotipi,‎ una‎ tecnica‎ fotografica‎ ottocentesca,‎ caratterizzati dal colore blu, li ha poi‎ tonalizzati‎ col‎ the‎ per‎ ottenere‎ una‎ tonalità‎ seppiata‎ e‎ in‎ seguito‎ colorati,‎ come‎ si‎ faceva‎ con‎ le‎ vecchie‎ fotografie,‎ con‎ acquerelli‎ e‎ matite. 



DONNE

IDA MAINENTI

Donne. Sguardi, mani, gesti, pensieri.

Donne nel tempo.
Io, chi ero, chi sono.
Donne velate e svelate, amiche, madri, donne sole, per scelta o per caso.
Donne che si guardano e guardano il mondo.
Donne nel tempo. Bambine, adolescenti, adulte, volti che si interrogano.
I tanti volti delle donne.
Donne consapevoli e mute di fronte all'assurdità del mondo. 
Volti che cambiano e sguardi che chiedono risposte.



BLOSSOM

OLGA MARCIANO

La Personale di pittura esplora - in una visione volutamente rasserenante - la bellezza della terra e del creato, attraverso il concetto della rinascita, della speranza della vita, che sboccia come un fiore, senza mai distogliere l'attenzione dagli sguardi femminili di bambine e di giovani donne sognanti, che si mostrano vestite di romantici pizzi e merletti.

La "stanza" propone ai visitatori di immergersi in un mondo fantastico di profumi, installazioni floreali e suoni che accompagnano la visione quasi onirica delle grandi tele ad olio.

BLOSSOM. DALL'ARIDITÀ DELLA TERRA ALLA RINASCITA: UN VIAGGIO DI TRASFORMAZIONE

In un paesaggio dove l'aridità regna sovrana, la terra si presenta spoglia, segnata dal passare del tempo e dalle cicatrici di un clima ostile. Le crepe nel terreno raccontano storie di lotte, di speranza spezzata, di sogni sepolti. Ma in questa desolazione, una scintilla di vita si fa strada, silenziosa e tenace. La possibilità di una rinascita è insita nella natura stessa, che trova sempre il modo per rigenerarsi.

I fiori iniziano a sbocciare, piccoli miracoli di resilienza rompono il grigio monotono con i loro colori vivaci. I petali delicati, come lacrime di gioia, si aprono verso il sole, cercando calore e nutrimento. Ogni fiore è una testimonianza di rinascita, un simbolo di un ciclo che continua, nonostante le avversità.

Ma non sono solo i fiori a raccontare questa storia di rinascita. Gli occhi delle donne, rifugi di esperienze ed emozioni, portano con sé il peso della terra arida e il desiderio di un futuro migliore. Ogni sguardo è un universo di speranze, di sogni da realizzare, di sfide da affrontare. Le donne, custodi della vita, si prendono cura di questi fiori. Fiori e donne, insieme, tessono la rinascita. Ogni germoglio che spunta è una vittoria, un segno che la bellezza può fiorire anche nei luoghi più inaspettati.

L'aridità della terra diventa, quindi, un palcoscenico per la rinascita. I fiori, con i loro colori sgargianti, si trasformano in simboli di speranza, mentre gli occhi delle donne brillano di una luce nuova. La storia si ripete: la vita si afferma, sfida il deserto e danza al ritmo del vento.

E in questo incontro tra natura e umanità, la terra arida si trasforma in un giardino fiorito, un luogo dove ogni fiore racconta di un passato difficile e di un futuro luminoso.

Gradualmente, l'aridità cede il passo alla vita. Le radici, che per tanto tempo restano in attesa, si risvegliano. I germogli spuntano timidamente, abbracciando la luce del sole. Le foglie si aprono ed i colori iniziano ad esplodere come un'opera d'arte. I fiori, fragili eppur resilienti, sbocciano in un tripudio di sfumature, portando con sé un profumo di rinascita. Non solo un cambiamento del paesaggio, ma anche un risveglio dell'anima.

Blossom è la celebrazione di questo viaggio, un inno alla resilienza e alla bellezza, che emerge dai luoghi più inaspettati. È un richiamo a non perdere mai la speranza, a continuare a coltivare la vita, a seminare fiori nei cuori e nei sogni di ogni donna, affinché, insieme, possano trasformare l'aridità in un trionfo di colori e fragranze.

www.olgamarciano.com



MOSAICO DONNA

ANTONIO MARICONDA

Questa esposizione è un tributo vibrante e commovente alla forza, resilienza e bellezza delle donne di tutto il mondo. L'artista utilizza una tavolozza di colori vivaci per trasmettere emozioni profonde e storie di vita che spesso rimangono inascoltate. Le opere non sono solo manifestazioni estetiche, ma anche potenti strumenti di denuncia e riflessione.
"L'Arte per la Giustizia" affronta una vasta gamma di argomenti, dal sociale al personale, dall'ambiente alla politica e Mariconda ha inteso sfiorare tutti gli argomenti trattati ed ha voluto intrecciare storie, sentimenti diversi e problematiche sociali in un'unica narrazione, guidata dalla presenza costante della donna.
La Personale aspira a presentare racconti diversi in tele tra loro autonome, che nella loro esposizione di insieme aspirano a diventare una sola opera. Un'opera che diventa una sorta di mosaico, dove ogni tessera rappresenta un tema diverso, ma tutte insieme formano un'immagine completa e potente.
È un invito a riflettere non solo sulle sfide individuali, ma anche su come queste si possano inserire in un contesto più ampio di un evento, che non solo celebra l'arte in sé, ma che ha anche il ruolo di promuovere il cambiamento sociale e la giustizia.



HOLLOW

KANE MCLAY

Spazi vuoti, corpi sbiaditi, mani che afferrano - navigare attraverso il disagio fa parte dell'esperienza umana. Rivela la nostra verità. Man mano che le maschere protettive che costruiamo si sgretolano, il nostro vero carattere viene esposto. Questo può essere sconvolgente, ma offre anche un'opportunità di crescita personale. Dipingendo la forma umana attraverso un processo intuitivo di creazione e distruzione, fondendo l'anatomia con l'ambiente circostante, l'artista mira a catturare la bellezza nella natura primordiale dell'essere.



SEDIMENTA

VALERIA NUZZO

In questa personale la terra è il paradiso terrestre perduto, è la madre terra, la materia vivente, l'elemento primordiale e generativo, misterioso e potente. L'artista ha voluto interpretare questo tema così complesso con un linguaggio altrettanto complesso e stratificato, al contempo astratto e concettuale, figurativo e materico. Le opere sono frutto di una ricerca che da tempo affonda le sue radici nell'astrazione della materia e del colore, con l'uso di materiali non convenzionali come bitume, resina, argilla e carbone. Questi materiali, con le loro texture e proprietà uniche, vengono utilizzati come veicoli espressivi capaci di evocare la materia grezza del mondo sotterraneo, la stratificazione geologica, guardando alla terra come profondità insondabile, sedimentata nel tempo, ma figurano anche la potenza creatrice della natura, l'esplosione della vita, rappresentate in particolare dal tema dell'albero della vita.
Il tema dell'albero della vita – antichissimo - esprime le connessioni tra il cielo e la terra, l'umano e il naturale, celebrando il mistero della nascita e la bellezza armonica che risiede nell'equilibrio ecologico. Ogni strato, ogni segno e ogni materiale utilizzato raccontano una storia di tempo e trasformazione, di elementi che si accumulano e si sovrappongono, sedimentandosi, creando un paesaggio interno ricco di significato e mistero. Lo scopo è offrire una visione non banale, suggestiva, attraverso la ricerca di un sistema di segni al contempo potenti e delicati, concreti e poetici.



IL DESCO

NICOLA PELLEGRINO

Il "mangiare" è un momento carico di significati simbolici. Se poi abbinato alla tavola, diviene il posto prediletto dello "stare". La tavola diviene così il luogo intorno al quale si riunisce la famiglia e si consolidano legami, dove ci si racconta nel trascorrere del tempo. 
La crisi climatica ci costringerà ad abbandonare alcune vecchie abitudini e tra queste, anche quelle alimentari. L'agricoltura intensiva, la produzione di carne e l'uso eccessivo di imballaggi in plastica sono solo alcune delle pratiche che contribuiscono a questi cambiamenti a causa delle emissioni di gas serra, della deforestazione e la perdita di biodiversità. 
Il progetto affronta il tema della tavola imbandita come "luogo" su cui celebrare il rito del mangiare alla luce di queste mutazioni. 



CELEBRATING LIFE

GIACOMO PIROZZI

Una straordinaria raccolta di immagini del fotografo UNICEF Giacomo Pirozzi scattate in tutto il mondo.
Nei suoi 30 anni di carriera, Giacomo ha viaggiato in oltre 150 paesi. 
Una bellissima mostra con più di 50 immagini in bianco e nero che celebrano tutte le fasi della vita, dalla nascita alla morte. Si parte da una foto di un neonato in Indonesia che è appena uscito dal grembo della madre e si chiude con la foto di una donna in Romania, che bacia una croce in un cimitero e fra i due estremi si susseguono una serie di immagini che rappresentano momenti di vita a scuola, in famiglia, nelle comunità. Rituali, momenti di gioia e di tristezza della gente comune, di chi forse non ha ricchezze materiali ma ha tanta forza e ricchezza interiore. Giacomo Pirozzi è anche un grande ritrattista, i suoi volti ci ricordano a volte le immagini di Sebastião Salgado o Steve Mc Curry, suoi idoli da sempre.
Le immagini in mostra qui sono un estratto della collezione 'Celebrating Life', tra le quali sono state scelte quelle che illustrano meglio il tema della Famiglia. 
Durante la sua carriera Pirozzi ha avuto modo di seguire e documentare i viaggi di alcuni Ambasciatori UNICEF. Personaggi famosi che visitano i progetti UNICEF in giro per il mondo per aiutare l'Organizzazione nelle campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi. Fra i tanti c'è l'attrice Mia Farrow con la quale ha viaggiato in vari paesi. Lei scrive di Giacomo: "Per me, non sono solo la professionalità, la sua precisione, il gusto e la capacità di catturare quei veloci incontri, che lo distinguono. Piuttosto, è il suo dono per la complicità che riesce ad avere con le persone davanti al suo obiettivo, il rapporto immediato e complesso che riesce a stabilire con loro. In quei momenti, vi è una magia indefinibile: una sintonia, una trasformazione. Le immagini contenute in "Celebrating Life" condividono questa alchimia con tutti noi, ci permettono di vedere letteralmente che comporta l'adempimento o la negazione dei diritti umani."



TERRA: di Fuoco, di Acqua, di Aria e di UMANO 

SILVIA REA

Artista partenopea dalla singolare narrazione polifonica. La sua arte ha diverse chiavi espressive. Una più surreale, quando racconta luoghi e cose che lei immagina: oggetti, indumenti, panni che fluttuano nell'aria alla ricerca di leggerezza o, mossi dal vento, disegnano traiettorie intricate, esplodendo in un tripudio di colori. L'altra, più sociale e psicologica, quando affronta i grandi temi dell'esistenza e si approccia a realtà di denuncia sociale, ambientale ed esistenziale, mettendo a nudo il fattore umano e tutta la complessità del vivere la contemporaneità in un mondo di non facile interpretazione.
In questa mostra ci svela il proprio vissuto, le più profonde emozioni e tutto il mondo che ha dentro.
Racconta che siamo umani, fragili, in perenne bilico, come la sua torre di scatole di cartone, circondati da un Universo caotico e confuso. Che gli orrori delle guerre ci schiacciano e pesano come macigni sull'anima di una delicata infanzia, su un popolo di figli di un Dio minore. Racconta di popoli che migrano rischiando e spesso perdendo le vite, in un infinito viaggio alla ricerca di salvezza. Le donne di Silvia Rea in perenne cammino, da qualunque angolo del mondo vengano, narrano la fuga dal terrore e dalla rassegnazione. Le madri, da lei dipinte, denunciano condizioni umane dolorose interrogando le nostre coscienze. Le piante si ribellano all'Uomo che distrugge la natura.
La Rea immagina e traccia le strade per vivere la vita non come acquiescenza, ma come denuncia e lotta.
Ma, nell'aria, come nei panni al vento esposti in mostra, la speranza vola alla ricerca di luce, di colore e di un mondo migliore.
Le sue opere libere, non convenzionali, parlano con un linguaggio pittorico, che non trascura mai la bellezza estetica della visione di cui è travolgente maestra. L'unicità della sua ispirazione si ritrova nell'elemento cromatico, che caratterizza tutte le opere, come un'esigenza imprescindibile: colori vibranti, accesi, effervescenti diventano un elemento necessario di ogni racconto. (Joanna Irena Wrobel)



INTEGRARE

MARIA SCOTTI

Integrare vuol dire rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente a un determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni.
Quanto di noi stessi, dell'essere umano troviamo imperfetto? Ogni cosa che ci riguarda risulta per la maggior parte carente se circoscritta a livello individuale, impossibile da comprendere senza un termine di paragone e quindi un'integrazione.
Potremmo dunque affermare che niente è più umano dell'integrazione. Eppure quanto è difficile integrare parti apparentemente inconciliabili del sé, culture, società, economia.
Maria Scotti ha deciso di esplorare questo tema proseguendo la sua ricerca sul ritratto e sull'uso drammatico del colore. In mostra saranno esposte sia tele realizzate negli ultimi dieci anni, come Amal, sia opere create per l'occasione.
www.mariascotti.it 



BASTA POCO

SABRINA TORTORELLA

Una sfida "inclusiva" da parte dell'artista, che riesce nonostante i suoi "impegni di salute" a partecipare alla mostra, seppur con un numero ridotto di opere, realizzate stavolta con matite colorate, a significare con quanto poco si possa riprendere il filo della propria esistenza, nonostante alcune limitazioni.

La stanza della sua arte si apre verso l'interno, fa un passo indietro: un invito a riflettere su quel "poco" per essere felici, un tempo in più prima di (ri)uscire verso il mondo.



LA FAMIGLIA INTERIORE

BEATRICE ZAPPIA

I dipinti che l'artista propone in questa Personale sono il racconto di un viaggio introspettivo, un'immersione nella complessità del mondo psichico, popolato da figure che costituiscono la nostra famiglia interiore. È un universo sospeso in cui passato, presente e futuro si mescolano, dove possono convivere figure contrastanti: padri esigenti e padri protettivi, madri amorevoli e madri svalutative, personaggi inquieti, arrabbiati o spaventati; una costellazione di varie entità che crescono in modo discontinuo, stratificandosi attorno al bambino interiore, essenza nodale per il raggiungimento della felicità, vero custode della sfera emozionale e creativa, protagonista della libertà espressiva.
È una famiglia in cui ogni figura chiede ascolto, non giudizio; ogni voce può concorrere, se ascoltata, allo sviluppo armonico interiore, alla piena realizzazione del bambino, alla sua centratura e al suo radicamento.